Schroders: “La Cina potrebbe diventare leader nella lotta al cambiamento climatico”.

Pubblicato il 14/10/2021 - Marco Chinaia

Nessun altro Paese del mondo sta ricevendo tanta attenzione quanto la Cina nella corsa verso il “Net zero” del 2050. L’impatto mediatico dei piani cinesi atti a interrompere i finanziamenti di nuove centrali a carbone all’estero è molto forte ed ogni singolo annuncio sulla politica climatica cinese è seguito da una profonda analisi e discussione. Questo accade per un motivo molto semplice. Il mondo ha bisogno che la Cina contribuisca a ridurre le emissioni globali di carbonio, in quanto si tratta del maggiore emittente, seguito dagli Stati Uniti, Unione Europea, India, Russia e Giappone. 

L’annuncio dell’impegno cinese verso l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio entro il 2060 è avvenuto a settembre 2020, con alcune sorprese, in quanto altri importanti economie come USA e Australia non avevano ancora fissato target così ambiziosi e alcune critiche in quanto la Cina si è concessa 10 anni in più rispetto all’Europa. Questo ultimo punto deriva dal fatto che la Cina si trova a dover affrontare una transizione più lunga rispetto all’Europa e dato che il tempo a disposizione è minore ci si dovrebbe attendere da Pechino un cambiamento radicale e interventista in termini di politiche green e finanza sostenibile.

La transizione che cambiamenti strutturale implicherà sull’economia cinese?

 

Al link Schroders.com l’articolo completo.

Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.