Rassegna stampa novembre 2021

Pubblicato il 01/12/2021 - Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SGR

 

INVESCO: “Gli insights della settimana”. 29.11.2021

La settimana appena trascorsa, quella della festa americana del Ringraziamento e della nuova variante Omicron si è conclusa, parlando in termini borsistici, con un venerdì nero. I listini europei hanno perso tutti tra il 4% e il 5%, le borse americane hanno perso ben oltre il 2% e anche i listini asiatici hanno chiuso in territorio negativo. La nuova settimana si è aperta con una stabilizzazione dei mercati asiatici e con delle indicazioni positive sulle aperture dei mercati europei e degli Stati Uniti.

La variante Omicron spaventa e sembra di essere di fronte ad un replay di quanto vissuto pochi mesi fa con la variante Delta, ossia con una variante nuova del virus, di cui si conosce poco e che è stata identificata in un’area del mondo, ma che verosimilmente potrebbe essere già presente in tutto il mondo.

Dal punto di vista della reazione dei mercati, anche in questo caso sembra di essere di fronte ad un film già visto. Lo scorso venerdì debole dei mercati, che è arrivato dopo una fase di forza relativa dei mercati azionari è una reazione fisiologica ad un aumento significativo dell’incertezza temporanea, ma che potrebbe rappresentare un’opportunità di acquisto, soprattutto per gli investitori che presentano un orizzonte temporale esteso.

 

Al link Invesco.it il podcast completo a cura di Luca Tobagi, Investment Strategist, Invesco Investment Solutions, Product Director.

 

GAM: “La musa dei mercati: Correlazioni pericolose”.

La riconferma del secondo mandato di J. Powell alla guida della FED sembrava scontata, in quanto il presidente J. Biden aveva la necessità di dimostrarsi più conciliante nei confronti dei Repubblicani per trovare un accordo sull’approvazione al senato del maxi piano da 1750 miliardi di dollari sul welfare, istruzione e clima. Oltre oceano, in Europa, il comitato esecutivo della BCE ha dichiarato che il rischio sui prezzi è orientato verso l’alto, con una “transitorietà” dell’inflazione che appare più prolungata rispetto a quanto originariamente prospettato dalle banche centrali.

Nonostante la conferma di J. Powell fosse storia già scritta, e il tema dell’inflazione non sia nuovo, i mercati finanziari hanno reagito in modo netto ed improvviso, con un rialzo del dollaro, un aumento dei tassi d’interesse e una debolezza dei titoli tecnologici ciclici, maggiormente sensibili ai rialzi dei tassi. La spiegazione potrebbe essere ricercata sul fatto che i mercati si aspettano, con Powell, un’accelerazione del tapering che potrebbe essere comunicato nella prossima riunione di dicembre della FED.

La reazione dei mercati a questi eventi è stata eccessiva? Data l’attuale debolezza dei listini, quali sono le prospettive future?

 

Al link GAM.it l’articolo completo a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team, GAM (Italia) SGR S.p.A.

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Battere l'inflazione con le aziende innovative”.

Un’inflazione moderata e una serie di rialzi dei tassi sono la norma nel corso di una ripresa economica, tuttavia, questa inflazione persistente appare diversa dal passato e l’aumento dei costi per le imprese ha gettato un’ombra sui mercati azionari globali, con gli investitori che sono alla ricerca delle imprese maggiormente preparate per affrontare questo contesto.

Storicamente, l’inflazione e i tassi in aumento non giocano a favore delle aziende in rapida crescita, le cui valutazioni sono basate sul valore attuale degli utili futuri, ma il tipo di inflazione che si sta manifestando post covid – 19, potrebbe fungere da fattore propulsivo verso la performance generata dalle società innovative più tecnologiche e dinamiche.

Tutti i settori economici saranno con tutta probabilità interessati a lungo dai rincari dei materiali e del lavoro dovuti all’inflazione, si dimostrano quindi necessari nuovi e rivoluzionari modelli di business per far fronte alle maggiori pressioni derivanti da questo contesto. Questa è una buona notizia per gli investitori che considerano l’innovazione dirompente non solo una necessità, ma anche un’opportunità per investire nel domani con un notevole potenziale di crescita nell’immediato.

 

Al link AllianceBernstein.it l’articolo completo a cura di Lei Qiu, Portfolio Manager—International Technology e Senior Research Analyst—Sustainable Thematic Equities.

 

SCHRODERS: “Quali saranno le conseguenze della COP26?”.

Per alcuni, l’esito della COP26 è stato deludente. La conferenza delle Nazioni Unite sul clima non è apparsa particolarmente rivoluzionaria dal punto di vista degli investimenti e dei programmi, rispetto a quanto ci si attendeva da questo appuntamento considerato cruciale per il futuro del nostro pianeta e considerando quanto, allo stato attuale, siano essenziali le questioni climatiche e quanto sia urgente trovare un programma rigoroso per agire sin da subito.

Nonostante questo, dalla conferenza sono emersi anche alcuni risvolti positivi:

  • l’India si è impegnata a raggiungere l’obiettivo “Net Zero”, anche se entro il 2070 e non 2050;
  • per la prima volta in un accordo della COP sono stati direttamente menzionati i combustibili fossili e il carbone, con i principali Paesi che hanno mostrato il loro impegno nella diminuzione o eliminazione graduale dell’utilizzo di queste materie;
  • più di 100 Paesi, rappresentanti oltre l’85% delle foreste mondiali, si sono impegnati a fermare la deforestazione entro il 2030;
  • più di 100 Paesi, hanno firmato l’iniziativa guidata da USA e UE per ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020;
  • sono state approvate le linee guida per un mercato globale delle emissioni di carbonio.

 

Al link Schroders.com l’articolo completo a cura di Simon Webber, Gestore di portafoglio.

 

KAIROS: “Market Flash del 30 novembre 2021”.

Il mese di novembre è stato piuttosto intenso sotto il profilo della volatilità, con l’Europa che ha mostrato performance positive nelle prime due settimane per poi chiudere in negativo sui livelli di prezzo medio del periodo che va da giugno a ottobre, annullando di fatto tutto il rally mostrato da ottobre a inizio novembre.

Nonostante l’indebolimento degli indici nell’ultimi giorni, sia a causa degli aumenti dei contagi in Europa, sia per via dei messaggi sempre meno accomodanti delle banche centrali, il mercato ha avuto bisogno di una motivazione forte, di un fattore esogeno, per poter iniziare la correzione e questo si è manifestato proprio durante il black Friday, laddove sugli indici ci sono stati diversi sconti, in una giornata record, non solo per le performance negative del mercato azionario e dei tassi, ma soprattutto per il quarto movimento più violento giornaliero della volatilità. Il record è stato segnato anche dal prezzo del petrolio, infatti, il crude oil ha perso, nella giornata di venerdì, oltre il 13%.

A questo contesto deve essere aggiunto un ulteriore elemento di incertezza, la scoperta della variante di covid – 19: Omicron, la tredicesima scoperta, alla quale è stata assegnata la quindicesima lettera dell’alfabeto Greco e di cui non si è ancora a conoscenza riguardo la sua effettiva pericolosità e quanta efficacia mostrino i vaccini verso questa variante.

In questo scenario di fine anno, quali sono le prospettive per gli investitori?

 

Al link Kairos.com il podcast completo a cura di Alberto Tocchio, Head of Mutual Funds.

 

EURIZON: “The globe: la views d’investimento mensile di Eurizon”.

Durante il mese di novembre, la tendenza delle principali borse rimane verso l’alto, anche se nel corso del mese il rialzo è rallentato rispetto ai mesi precedenti. I tassi decennali governativi degli Stati Uniti rimangono ai massimi dell’anno, mostrando un movimento laterale, mentre i tassi tedeschi mostrano una dinamica in leggera discesa. Il dollaro continua il suo percorso al rialzo, rafforzandosi ulteriormente, pur rimanendo sotto i massimi pre pandemia. I dati economici del PIL del terzo trimestre confermano la prosecuzione del recupero ciclico, sebbene sia in moderazione rispetto all’accelerazione vista durante la prima parte dell’anno e nonostante le tensioni sull’inflazione, la quale continua a salire e rimane un tema di attenzione.

Negli Stati Uniti l’agenda della Fed si conferma allineata alle attese degli investitori, che si aspettano una riduzione nel programma di acquisto di titoli da parte della FED e un rialzo dei tassi di interesse tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 e questo è rassicurante per mantenere bassa la volatilità. In Europa si fa attenzione alla ripresa del virus, ma finora ci sono stati impatti modesti sui mercati. In Cina, nonostante la crescita economica cinese sia scesa sotto il livello obiettivo non è ancora stato previsto nessun allentamento delle condizioni creditizie.

 

Al link Eurizon.com il podcast completo a cura di Andrea Conti, Responsabile Macro Research & Product Specialist.

 

AMUNDI: “La COP 26 e la corsa verso un mondo a zero emissioni”.

La storia della Conferenza delle Parti (COP) parte dal 1992, con il Summit sulla Terra di Rio de Janeiro e con l’adozione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici la UNFCCC. Da allora, i leader mondiali hanno mutato radicalmente il loro atteggiamento nei confronti del cambiamento climatico e la COP26 tenutesi dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 a Glasgow, in Scozia, è stata descritta come l’ultima opportunità per evitare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico. Senza un’azione e con le attuali politiche, infatti, si rischia di andare verso un riscaldamento globale compreso tra i 2,7 e i 3,1 gradi Celsius entro la fine del secolo, numeri ben lontani da quanto definito dall’Accordo di Parigi del 2015, in cui i Paesi firmatari si sono impegnati a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi Celsius, puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi Celsius.

Gli obiettivi e i risultati principali della COP 26 possono essere così descritti:

  • centrare entro il 2050 l’obiettivo delle emissioni nette zero, con i Paesi impegnati ad accelerare l’eliminazione del carbone, a ridurre la deforestazione e velocizzare la transizione verso economie più verdi;
  • proteggere le comunità e gli habitat naturali, con i Paesi, che risentono già del cambiamento climatico che devono proteggere e ripristinare gli ecosistemi oltre a costruire difese resilienti, sistemi di allerta e infrastrutture;
  • mobilitare la finanza, con le Istituzioni finanziarie internazionali che hanno un ruolo chiave nel reperimento dei fondi;
  • lavorare insieme per mantenere le promesse, sfruttando le opportunità di stabilire delle collaborazioni tra governi, imprese e società civile e di finalizzare l’Accordo di Parigi così da renderlo totalmente operativo.

 

Al link Amundi.it l’articolo completo.

 

FIDELITY: “Inflazione: qui oggi, qui anche domani?”.

Nel 2021, l’inflazione ha subito un’impennata a livello globale, con il dato primario dell’IPC USA che a luglio ha raggiunto un massimo del 5,4%. Questa crescita, avvenuta nonostante il modesto allentamento delle misure restrittive, è dipesa principalmente da alcuni fattori legati alla pandemia: la liberazione della domanda repressa, derivante dall’utilizzo dei risparmi in eccesso accumulati da molti consumatori nel corso della pandemia, le carenze sul fronte dell’offerta, derivanti da squilibri delle scorte, da strozzature nei trasporti e da tempi di consegna più lunghi e infine, le misure di incentivazione monetaria, tra cui una maggiore tolleranza iniziale delle banche centrali rispetto a un’inflazione più elevata.

Nonostante questo, la direzione futura dell’inflazione resta un’incognita per i policymaker e investitori, quale sarà il parere, in merito alle aspettative sull’inflazione e gli impatti sui mercati, degli analisti di Fidelity?

Al link Fidelity.it l’articolo completo a cura di Salman Ahmed.

 

 

Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.