GAM: “La musa dei mercati: Quanto mi costi!”.

Pubblicato il 14/01/2022 - Marco Chinaia

Il dato consuntivo della crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è pari a + 7% per il 2021, il dato più alto registrato dal 1982 ad oggi. Un corsa al rialzo iniziata nel mese di marzo 2021, quando l’inflazione ha fatto segnare il primo balzo dall’1,4% al 2,6%. L’indice è visto verso la normalizzazione durante i prossimi mesi, ma ci sono alcuni fattori che, diversamente da quanto stimato inizialmente dalle principali Banche Centrali, sono destinati a perdurare nel tempo. Parliamo del rincaro del costo dell’energia, delle materie prime, dei beni di consumo e delle evidenti strozzature nelle catene produttive. Ma i dati che hanno forzato la Fed a spingere sull’acceleratore sono quelli legati al mercato del lavoro: la disoccupazione scesa al 3,9%, ormai in linea con i livelli pre-pandemia, e i salari aumentati del 4,7% nel 2021 (+0,6% nel solo mese di dicembre) con le imprese che in molti settori faticano a coprire posizioni lavorative scoperte ormai da mesi.

Quali conseguenze avrà l’impennata dell’inflazione e l’agire dei fattori sopra citati sui mercati azionari a livello settoriale?

 

Al link GAM.com l’articolo completo a cura di Paolo Mauri Brusa, Portfolio Manager e Massimo De Palma, Portfolio Manager.

Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.