Rassegna stampa – aprile 2022

Pubblicato il 29/04/2022 - Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: Le posizioni e le views di investimento delle SgR, in un quadro ancora incerto: La guerra in Ucraina, la crisi delle forniture energetiche, la persistenza dell’inflazione, il rialzo dei tassi governativi e il timore crescente di un’imminente fase di recessione che, inizia a pesare sul sentiment degli investitori.

 

EURIZON: “The Globe: la view di investimento di Eurizon”. Maggio 2022

 

 

Andrea Conti, Responsabile Macro Research & Product Specialist di Eurizon.

 

KAIROS: “SOGNO D’APRILE. Perché non sta scritto che finirà così male”.

 

Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos.

 

ANIMA: “Ridurre le vele del rischio”.

 

 

Fabio Fois, Responsabile investment Research & Advisory di Anima SgR.

 

AMUNDI: “La guerra e le emissioni nette zero offrono delle opportunità nell’universo delle materie prime”.

 

I fattori fondamentali, geopolitici, strutturali e ciclici, capaci di influenzare il trend delle materie prime in questo contesto di transizione ecologica e squilibri tra domanda e offerta, risultano tutti particolarmente favorevoli. Le valutazioni delle principali materie prime, pur aggiustate in base alla crescita e alle scorte, rimangono interessanti nonostante il recente rally e figurano tra le classi di attività maggiormente convenienti. Inoltre, le sanzioni sulla Russia e la limitata attività dei porti ucraini stanno creando una penuria generalizzata di molte materie prime, che potrebbe favorire le loro valutazioni.

In questo contesto, dove l’inflazione potrà rimanere elevata per diverso tempo e sarà sicuramente più vulnerabile agli shock esterni, le attività reali con tutta probabilità potranno diventare ancora più importanti nell’asset allocation e le materie prime svolgeranno quindi, un ruolo cruciale nella diversificazione di portafoglio.

Quali sono le modalità per declinare in investimenti queste views positive sulle materie prime per gli investitori?

 

Al link Amundi.it l’articolo completo a cura di Lorenzo Portelli, Head of Cross Asset e Francesco Sandrini Head of Multi Asset di Amundi AM.

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Rendimenti più alti, più fonti di reddito per le strategie multi-asset”.

 

In un'epoca di bassi rendimenti molti investitori hanno avuto difficoltà a generare reddito, dal momento che solo poche asset class offrivano rendimenti appetibili. Ora la situazione è in fase di miglioramento, con l’inflazione, le tensioni geopolitiche e le politiche monetarie restrittive che stanno creando un terreno fertile per rialzo dei rendimenti di una gamma insolitamente ampia di strumenti di investimento, ampliando la gamma di fondi di reddito potenzialmente interessanti per gli investitori multi – asset.

Gli investitori dovrebbero sposare un approccio dinamico e tenere lo sguardo rivolto all'orizzonte per affrontare con successo le possibili difficoltà che si prospettano. Il debito emergente può sembrare l'asset class più interessante al momento, ma non è prudente limitarsi a quello. Ad esempio, i rendimenti del credito high yield e delle obbligazioni investment grade globali sono aumentati notevolmente e potrebbero celare buone opportunità di investimento.

In generale, che si abbia un ampio portafoglio di azioni, obbligazioni e asset reali o una selezione più ridotta di investimenti focalizzati su un unico obiettivo, è sempre importante diversificare e grazie al rialzo dei rendimenti o quanto meno alla stabilità dei rendimenti di molteplici asset class gli investitori multi – asset dovrebbero avere a disposizione molto più strumenti per generare reddito.

Al link AllianceBernstein.com l’articolo completo.

 

VANGUARD: “Cosa indica, e non indica, la curva dei rendimenti USA”.

 

Il recente appiattimento della curva dei rendimenti statunitensi ha indotto molti investitori a chiedersi se sia in arrivo una recessione negli Stati Uniti e se sia quindi necessario adeguare i propri portafogli. Storicamente, un’inversione della curva dei rendimenti, in cui il rendimento dei Treasury USA a lungo termine è inferiore a quello dei titoli a breve termine ha da sempre rappresentato un indicatore di recessione economica entro uno o due anni ragionevolmente affidabile. Ma interpretare questi segnali, in un contesto come questo, caratterizzato da estrema incertezza su inflazione, politica della Federal Reserve, situazione del mercato del lavoro e, non da ultimo, la guerra in Ucraina non risulta affatto semplice e sarebbe meglio evitare reazioni eccessive.

Secondo Vanguard gli investitori dovrebbero continuare a detenere obbligazioni nei loro portafogli nonostante le difficoltà nel breve termine dovute ai rialzi dei tassi. Lo strumento da prediligere è sicuramente quello obbligazionario a breve duration, capace di offrire risultati relativamente positivi in un portafoglio diversificato poiché meno sensibili al rialzo dei tassi d’interesse.

 

Al link it.Vanguard l’articolo completo a cura di Andrew Patterson, Senior International Economist, e John Madziyire, Head of US Treasuries/TIPS.

 

GAM: “La Musa dei Mercati: Betaverso”.

 

“Le trimestrali entrano nel vivo, è arrivato il momento delle Big Tech americane. Dopo la debolezza degli ultimi mesi, è giunta l’ora di comprare o conviene attendere tempi migliori?”.

Le trimestrali relative al primo quarto dell’anno pubblicate finora, non sono poi così negative, soprattutto se si tengono in considerazione le conseguenze sulla crescita economica della guerra in Ucraina e dei nuovi lockdown in Cina, ma il rialzo dei tassi governativi e il timore crescente di una recessione nei prossimi mesi pesa sul sentiment degli investitori.

Analizzando i risultati dei Big della tecnologia USA, possiamo ricavare preziose informazioni sull’attuale fase di mercato. La pandemia ha innescato o accelerato diversi trend, alcuni irreversibili e destinati a rimanere negli anni a venire, come quelli relativi al segmento Cloud Computing (Microsoft, Amazon e Google), altri, invece, già in fase di esaurimento, come è accaduto alle società legate al c.d. “stay at home trade” (Netflix).

Il rallentamento della crescita economica globale, l’aumento dei costi di trasporto e dei salari, alcuni lockdown ancora attivi, come quello in Cina e le pressioni inflazionistiche, esacerbate dalla crisi ucraina sono destinate a perdurare per diversi mesi. Ora più che mai, occorre affidarsi ai fondamentali. In una fase di profonda transizione come quella attuale, è bene concentrarsi su aziende che mostrano tassi di crescita e valutazioni sostenibili nel lungo periodo.

 

Al link GAM.com l’articolo completo a cura di Massimo De Palma, Portfolio Manager e Paolo Mauri Brusa, Portfolio Manager.

 


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Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.