Rassegna stampa – maggio 2022

Pubblicato il 31/05/2022 - Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SgR sulle attuali tematiche che influenzano maggiormente i mercati finanziari e le politiche d’investimento.

 

Alcuni scenari di mercato e le principali views di investimento

 

KAIROS: “Market Flesh del 31 maggio 2022”.

 

 

Alberto Tocchio, Head of European Equity and Thematics.

 

EURIZON: “The Globe: la view di investimento di Eurizon”. Giugno 2022

 

 

Andrea Conti, Responsabile Macro Research & Product Specialist di Eurizon.

 

INVESCO: “T con Market - Una lente sui mercati”.

 

Aprile, dopo il rimbalzo della seconda metà di marzo, ha fatto registrare nuove flessioni significative sia nei mercati azionari sia in quelli obbligazionari. L’attenzione degli investitori sembra ora spostarsi verso la Guerra, i dati economici e gli utili aziendali.

Il rialzo dei titoli di Stato è proseguito in buona parte dei Paesi sviluppati. Inoltre, i dati economici piuttosto incerti, con il PIL USA in calo progressivo nel primo trimestre, con gli utili delle aziende che sembrano aver risentito dell’aumento dei costi di energia e materie prime e i colli di bottiglia delle catene produttive e di approvvigionamento globali, potrebbero aver contribuito all’attuale avversione al rischio nei mercati finanziari. Sul fronte valutario, la percezione dell’incertezza potrebbe aver contribuito al massiccio rafforzamento del Dollaro.

Scopri la views di Invesco su mercati azionari e mercati obbligazionari.

 

Al link Invesco.it l’articolo completo a cura di Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist, Invesco Investment Solutions, Product Director.

 

Gli effetti dell’inflazione e come investire in un contesto inflazionistico

 

ANIMA: “I tre effetti dell’inflazione”.

 

 

Enrico Maria Cervellati, Docente di Finanza Aziendale, Link Campus University.

 

AMUNDI: “Come investire nei mercati azionari USA e globali in un contesto inflazionistico”.

 

Sono passati quarant’anni dal periodo di grande inflazione che imperversò dal 1965 al 1982, dove negli USA l’IPC salì fino al 13,5%. Secondo Michael Bryan, della Federal Reserve Bank di Atlanta, quello che caratterizzo il ventennio è stato “un’evento macroeconomico della seconda metà del II secolo che ha lasciato un’impronta indelebile […] ci sono state quattro recessioni economiche, due gravi crisi energetiche e l’implementazione senza precedenti di controlli sui salari e sui prezzi”.

Le origini della Grande Inflazione vanno fatte risalire alle politiche della Federal Reserve che, analogamente a quelle di oggi, supportano la crescita eccessiva della massa monetaria.

Sebbene l'attuale tasso di inflazione (l’Indice dei prezzi al consumo elaborato dal Bureau of Labor Statistics ha misurato ad aprile 2022 un’inflazione dell’8,3%) sia ben al di sotto del picco raggiunto negli anni ‘80, si potrebbe essere dell’idea che l’attuale livello d’inflazione possa persistere al di sopra dell’obiettivo del 2%, indicato dalla Federal Reserve, principalmente per tre ordini di motivi:

  • gli Stati Uniti hanno un problema di carenza di manodopera;
  • a livello globale la sicurezza energetica e la difesa sono oggetto di una rinnovata attenzione a livello globale per via del conflitto tra Russia e Ucraina;
  • la Cina non esporta più deflazione.

 

Al link Amundi.it l’articolo completo a cura di Marco Pirondini, Head of Equities, US Portfolio Manager e Alec Murray, Head of Equity Client, Portfolio Management di Amundi AM.

 

Prospettive economiche: Cina e Paesi Emergenti

 

PICTET: “La seconda parte del nostro viaggio nei Mercati Emergenti”.

 

 

Federico Buffa, Giornalista, telecronista sportivo e scrittore italiano.

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Prospettive economiche cinesi: il COVID ostacola la crescita del PIL”.

 

La recrudescenza del COVID-19 in Cina ha messo in dubbio la capacità del governo di raggiungere l’obiettivo di crescita del 5,5% per il 2022, fissato a marzo prima che la dimensione degli attuali focolai diventasse così importante. A causa di questo colpo di coda della pandemia, le previsioni sulla crescita cinese nel 2022 sono state viste al ribasso fino al livello del 5%.

Ovviamente, la situazione è in divenire e le previsioni formulate potrebbero rivelarsi superate se la situazione sanitaria dovesse migliorare, ma soprattutto peggiorare. I prossimi due mesi saranno importanti per fare chiarezza sull’impatto economico e sugli interventi del governo. Fino a quel momento, le ipotesi che si possono formulare sono fondamentalmente tre: presumibilmente le autorità saranno sempre determinate a raggiungere il loro obiettivo di crescita, la risposta politica del governo sarà abbastanza energica e tempestive e l’ultimo aspetto, quello più aleatorio, fa riferimento al fatto che, l’epidemia sarà presumibilmente riportata velocemente sotto il livello di guardia, così da consentire una vivace ripresa dell’attività per il resto del 2022.

 

Al link AllianceBernstein.com l’articolo completo a cura di Zhennan Li, Chief Economist—China.

 

Il rafforzamento del Dollaro e dell’Euro, cause, effetti e prospettive

 

ANIMA: “Rafforzamento del Dollaro: Cause e Prospettive”.

Il Dollaro, dopo la fase di debolezza vista durante le prime fasi della ripresa economica post-pandemia ha registrato un trend di apprezzamento molto forte, iniziato a gennaio 2021 e proseguito fino a metà maggio di quest’anno. Tra il 5 gennaio 2021 ed il 12 maggio 2022, il Dollar Index (che misura l'andamento della divisa americana rispetto ad un ampio paniere di valute) si è apprezzato di oltre il 17%; nei confronti dell'euro, il rafforzamento è stato ancora più marcato (quasi il 19%), con il cambio eurodollaro passato da 1.23 a 1.03, un valore di poco inferiore ai minimi toccati nel 2016 e osservato per l'ultima volta nel 2003.

Dove è possibile ricercare le principali cause di questo andamento e quali sono le prospettive future, dopo il brusco arresto registrato nelle ultime settimane di maggio? Si assisterà ad un indebolimento del Dollaro e una ripresa dell’Euro?

 

Al link AnimaSgR.it l’articolo completo a cura dell’Investment Advisory di Anima SgR.

 

GAM: “Super Dollaro o Super Euro”.

 

“Il rimbalzo dell’euro di questi giorni, dopo aver toccato il livello minimo degli ultimi cinque anni, dovrebbe essere una buona notizia per le azioni europee, a patto che non si spinga troppo oltre”.

Nell’ultimo anno la forza del Dollaro, che ha spinto la valuta al rialzo è stata accentuata dal diverso approccio messo in campo dalla Federal Reserve, rispetto a quanto fatto dalla Banca Centrale Europea e dal differenziale delle relative curve governative. Ora, però, la situazione sta cambiando grazie all’inversione di rotta da parte di Christine Lagarde. La Banca Centrale Europea potrebbe essere più lenta dei suoi colleghi nell’aumento dei tassi di interesse, ma il dibattito, anche pubblico, fra i diversi membri del Board sta evolvendo in modo molto rapido. Ora si parla apertamente di un aumento dei tassi d’interesse di mezzo punto dalla prossima riunione.

Per questo motivo l’Euro è rimbalzato da livelli di ipervenduto e molti investitori hanno iniziato a riposizionare i portafogli. Ma la relazione tra moneta unica e azioni dell’area dell’euro non è semplice e lineare. Se da un lato una valuta molto debole non è positiva per il sentiment e danneggia in particolare le società più orientate al mercato domestico, dall’altro un rimbalzo troppo forte risulta dannoso per tutte le aziende esportatrici.

 

Al link GAM.com l’articolo completo a cura di Massimo De Palma, Portfolio Manager e Paolo Mauri Brusa, Portfolio Manager.

 


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Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.