Rassegna stampa Dicembre 2020

Pubblicato il 18/12/2020 - Alessia Vicario & Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SGR

 

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Il prossimo ciclo economico USA: la roadmap”

Per la prima volta dall’inizio della pandemia, il profilo della traiettoria economica degli Stati Uniti è diventato più chiaro permettendo di individuare tre fasi che portano dal breve al lungo periodo.

1. Breve termine (1-5 mesi) crescita molto lenta e inflazione contenuta

Politica monetaria accomodante e politica fiscale stagnante. I tassi di interesse ridotti e dollaro tendente a indebolirsi più che rafforzarsi

2. Medio termine (2T 2021 – 4T 2021) accelerazione della crescita, aumento temporaneo dell’inflazione.

Politica monetaria accomodante e politica fiscale restrittiva (sostegno limitato della politica di bilancio). Tassi di interesse ridotti e indebolimento del dollaro

3. Lungo termine (2022 e oltre) crescita lenta, inflazione modesta

Politica monetaria impotente e politica fiscale determinante. I tassi di interesse ridotti e potenziale perdita di vantaggio in termini di crescita economica.

Al link Alliancebernstein.com l’articolo completo di Eric Winograd Senior Economist presso AB.

 

MORGAN STANLEY: “Ci aspetta un rally dei titoli value? Uno sguardo retrospettivo”

Dopo l’eccezionale rally dei titoli growth nel corso dell’estate, gli investitori si chiedono se succederà lo stesso ai titoli value. Secondo Morgan Stanley non ci sono chiari catalizzatori esterni (interventi governativi, politiche delle banche centrali, inflazione …) per una rimonta dei titoli value. I fattori più decisivi per un rally del segmento value sono i flussi di cassa, più prevedibile è la crescita degli utili del mercato maggiori sono le probabilità di assistere a un rally dei titoli value. Storicamente infatti i rally dei titoli value si sono verificati quando le previsioni sugli utili erano attendibili. Un’azione è value quando risulta conveniente rispetto al suo valore intrinseco di breve termine, quest’ultimo è funzione dei futuri free cash flow, di cui gli utili sono una componente importante. Un rally del segmento value è innanzitutto una questione di utili, non di valutazioni. Durante l’attuale crisi del Covid abbiamo assistito alla sottoperformance più pronunciata dei titoli value rispetto a quelli growth degli ultimi 20 anni, questa dinamica ha portato al più ampio gap valutativo tra i segmenti value e growth dal 2000. Come si comportano i titoli di qualità durante un rally value? Nei periodi in cui pochissime società presentano utili prevedibili, i titoli di qualità tendono a sovraperformare e ciò è dovuto al rafforzamento degli utili ma anche al maggiore premio di scarsità. Durante un rally del value questo premio diminuisce ma la crescita degli utili non dovrebbe risentirne. Guardando ai risultati storici, infatti, in termini relativi, i risultati sono stati inferiori alla media ma solidi in termini assoluti.

Al link Morganstanley.com l’articolo completo dell’International Equity Team di Morgan Stanley.

 

ANIMA: “BCE, poche sorprese”

Come atteso e anticipato, durante il meeting del 10 dicembre, la BCE ha potenziato gli stimoli monetari, che si giustificano con il deterioramento dello scenario macroeconomico provocato dal Covid. Christine Lagarde ha annunciato nuove misure di stimolo. L’obiettivo è preservare condizioni di finanziamento favorevoli e “costruire un ponte” che consenta all’economia di attraversare la crisi pandemica e imboccare un sentiero di ripresa solida e sostenibile. L’intervento comprende una pluralità di misure ma i provvedimenti cardine riguardano gli strumenti con i quali è stata affrontata l’emergenza sanitaria: il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) e le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO - III). L’obiettivo è preservare condizioni di finanziamento favorevoli per tutti gli attori del sistema economico (famiglie, imprese e governi) sostenendo il flusso del credito e salvaguardando la stabilità dei prezzi. In prospettiva, queste azioni, lasciano supporre il mantenimento di un orientamento accomodante.

Al link Animasgr.it l’articolo completo.

 

AMUNDI: “Market review Dicembre 2020”

Novembre è stato un mese straordinario: i mercati azionari hanno registrato guadagni a due cifre (gli europei sono stati i migliori e lo S&P 500 ha toccato il +11% tornando in positivo a inizio anno), gli spread del credito si sono ristretti, il rischio percepito di default aziendali è diminuito e la volatilità implicita sui mercati si è dimezzata. Il dollaro americano si è indebolito contro euro e contro le valute emergenti. Sul fronte dei tassi, il tasso governativo americano nominale ha registrato grandi movimenti e quello reale è salito di 20 bp, il bund, reale e nominale, è salito di 4 bp. Grandi movimenti nelle materie prime.

I tre principali eventi che hanno influito sulla dinamica dei mercati:

1. La vittoria di Joe Biden che sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti anche se dovremmo aspettare il 5 gennaio quando i risultati definiranno la composizione finale del senato americano. Biden ha già nominato il gabinetto e l’approccio è pro-crescita, credibile e bipartisan. Tesoro e banca centrale molto vicini, politica a favore del clima, posizione pro Europa e multilateralista sono state buone notizie per i mercati finanziari.

2. Progressi significativi nello sviluppo dei vaccini anti Covid 19, i mercati hanno reagito bene guardando il bicchiere mezzo pieno e ignorando le varie fasi (prove, autorità governative, protocolli, logistica per distribuzione e somministrazione) ma c’è una luce in fondo al tunnel.

3. Dopo molti anni di negoziati, il 15 novembre, le 10 economie del sud est asiatico hanno firmato un accordo commerciale RCEP. In un contesto difficile per il commercio globale questo accordo evidenzia i benefici del multilateralismo.

Al link Amundi.it il video commento mensile del team Global Research.

 

T.ROWEPRICE: “Idee d’investimento per il 2021

Gli investitori ricorderanno il 2020 con emozioni contrastanti. Da una parte è stato l'anno della pandemia da coronavirus, con pesanti ripercussioni in termini sia di vite umane sia economici. Dall'altra parte, seppur in un contesto difficile, ha permesso ai risparmiatori di ottenere risultati straordinari nei più disparati settori di mercato.

A fronte di dinamiche così contrastanti, cosa possiamo aspettarci dal 2021 e come gli investitori dovrebbero riallocare il proprio portafoglio?

Cercare di prevedere il futuro non è un compito facile. A maggior ragione non lo è in tempi tutt’altro che normali e dall’elevato grado di incertezza. Ciò nonostante, è possibile identificare cinque temi chiave che potrebbero guidare economie e mercati e di conseguenza gli investimenti:

  1. La ripresa post – pandemia
  2. Politica e pandemia
  3. Politica e rendimenti bassi
  4. Diversificazione degli stili nel pieno della disruption
  5. Il costo della protezione

Al link Troweprice.com l’articolo completo a cura di Y. Lustig, M.Walsh.

 

KAIROS: Che fare dei dollari in portafoglio?”

Il dollaro è oggetto, da parecchie settimane, di una pressione speculativa al ribasso molto forte. I fattori che hanno sottoposto il dollaro a questa pressione al ribasso sono molti (percezione di una sopravvalutazione strutturale, idea che la nuova amministrazione possa adottare una politica fiscale e per quanto riguarda la FED una politica monetaria, espansiva). Tuttavia questo ribasso potrebbe non essere negativo per i portafogli, dato che il dollaro è considerato un fattore di diversificazione strategica.

Al link Kairospartners.com il podcast “Al 4° piano con Alessandro Fugnoli” di Alessandro Fugnoli.

 

PICTET: “Barometro: Vaccino, una spinta per i titoli ciclici”

Con la prospettiva di un vaccino contro il COVID-19, i titoli ciclici potrebbero entrare in una fase di recupero.

Nell’emisfero settentrionale, per le obbligazioni, strumenti costosi, si ritiene che la situazione rimarrà invariata, in quanto il mercato non prevede alcun aumento dei tassi d’interesse nei prossimi quattro anni per nessuna delle principali economie mondiali.

Le prospettive per i mercati azionari paiono un po’ più luminose, con un vaccino che pare ormai possibile e con gli economisti che prevedono una ripresa globale sincronizzata. Alcune di queste buone notizie sono chiaramente già scontate dai mercati, e i rischi permangono su entrambi i fronti. In ogni caso, nell'ambito dei mercati azionari, i settori e le regioni più sensibili al ciclo economico sono quelli che dovrebbero fare meglio nel medio termine e pertanto meritano più spazio all'interno dei portafogli.

I titoli industriali sono indubbiamente tra i beneficiari: le sorti del settore sono strettamente legate alla spesa in conto capitale. Storicamente, la spesa in conto capitale cresce in risposta a un aumento degli utili societari, con un ritardo di circa sei mesi. Poiché si prevede che gli utili societari cresceranno di circa il 25% nel 2021, la spesa per impianti e macchinari dovrebbe aumentare nel corso dell'anno. I programmi di spesa in conto capitale statunitensi, basati sulla media a 3 mesi dei sondaggi di NIFB e della Fed di Filadelfia, sono ai massimi livelli dall'inizio del 2019. Per questo motivo risulta utile sovrappesare la posizione sui titoli industriali.

In sintesi, in termini di  Asset allocation Pictet mantiene una posizione neutrale su azioni e obbligazioni.

Guardando alle regioni e ai settori azionari si spinge verso i titoli ciclici, aumentando l’esposizione sugli industriali e portando a neutrale quella sui finanziari ma riducendo al contempo l’esposizione ai beni di consumo di base. Infine, per quanto riguarda il reddito fisso e le valute Pictet riduce la posizione sull’oro, temporaneamente stabilizzato dopo i recenti ribassi, portandola a neutrale.

Al link AM.Pictet l’articolo completo del Team MultiAsset di Pictet.

 

FIDELITY: “Elezioni americane: in attesa che la polvere si depositi, ecco dove porre l’attenzione”

In attesa che i mercati inizino a guardare oltre le elezioni americane, l'attenzione a lungo termine si concentra sull'economia interna statunitense, sulla regionalizzazione del commercio globale e sulla resistenza dei mercati emergenti e asiatici.

Per gli USA, sullo sfondo di una crisi pandemica in corso, sia la risposta a breve termine che le conseguenze a medio termine porteranno a un'inevitabile concentrazione sull'economia nazionale.

Inoltre, è difficile vedere un cambiamento nel breve periodo del panorama geopolitico, con questioni chiave come le relazioni USA – Cina, che rimangono fragili. Per molti versi, il discorso della minaccia competitiva e del rischio per la sicurezza non farà altro che rafforzare la necessità di investimenti più vicini a casa.

Questa direzione della strategia economica statunitense, funge da freno al dollaro in termini relativi. Quindi, le misure di stimolo degli Stati Uniti e il loro impatto sui mercati valutari dovrebbero, al margine, alleviare le condizioni per l'Asia e i mercati in via di sviluppo a livello globale.

Guardando i mercati e di conseguenza il modo in cui gli investitori dovrebbero posizionarsi nel 2021, è chiaro che la preferenza dovrebbe ricadere verso investimenti non denominati in dollari, per cui è previsto un maggiore aumento della volatilità. Questo porta verso un buon equilibrio rischio/rendimento sui mercati asiatici a reddito fisso, in particolare i titoli di Stato cinesi e i titoli asiatici ad alto rendimento.

Al link Fidelity-Italia.it l’articolo completo.

Da Alessia Vicario & Marco Chinaia - Ufficio Studi Quantalys Italia.