L’inflazione rimarrà al centro delle strategie di investimento del 2022
Pubblicato il 14/02/2022 - Carmignac GestionDopo un 2021 caratterizzato da un vivace rimbalzo dell’economia globale e un forte aumento dei prezzi, gli investitori dovranno ora fare i conti con un’inflazione più duratura del previsto, a cui si aggiungono i tassi di interesse al rialzo e il ritorno a un ritmo di crescita meno sostenuto.
Ritenuta transitoria fino a qualche mese fa, l’inflazione sembra ormai più radicata, alimentata dai prezzi dell’energia e dalla carenza di materie prime in diversi settori. L’indice dei prezzi al consumo misurato nei paesi OCSE[1] è ulteriormente aumentato a novembre attestandosi al 5,8%, come non accadeva da 25 anni.
“Anche se ci aspettiamo che nel 2022 l’inflazione comincerà a rallentare, ci potrebbe volere più tempo di quanto non si ammetta generalmente”, commenta Frédéric Leroux, membro del Comitato di investimento strategico di Carmignac. “L’aumento dei prezzi rischia di protrarsi per diversi mesi prima di rallentare e l’inflazione potrebbe essere alimentata da fattori più persistenti.”
I principali rischi che incombono potenzialmente sul 2022 sono la chiusura dell’economia cinese dovuta alla strategia di azzeramento del Covid messa in atto nel paese, un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime, una crisi geopolitica in Ucraina che avrebbe ripercussioni sulle tariffe del gas.
Il contesto inflazionistico indurrà le Banche centrali (incaricate di regolare l’attività economica) ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse e di conseguenza i tassi applicati al credito o utilizzati per remunerare il risparmio.
“In tutti questi anni gli interventi della Federal Reserve statunitense si sono basati sul comportamento degli investitori. Ora è l’inflazione a incidere sulle decisioni della Fed e avrà un impatto anche sul futuro orientamento delle politiche della Banca centrale europea”, valuta Frédéric Leroux. Le Banche centrali cercheranno comunque di preservare la crescita affrontando il problema dell’inflazione. Un esercizio estremamente delicato che richiede molta abilità.”
Gli elementi favorevoli
È questo il punto nodale, poiché i rialzi dei tassi, associati a possibili nuove varianti di Covid, al forte aumento del prezzo delle materie prime e al rallentamento in atto dell’economia cinese, rischiano di condizionare l’economia globale. Secondo le nostre stime, la crescita mondiale potrebbe rallentare a un ritmo del 4% quest’anno, dopo un aumento del 5,5% nel 2021.
“L’anno avrà un andamento modesto inizialmente, a causa dell’ondata della variante Omicron”, anticipa Raphaël Gallardo, chief economist di Carmignac. “L’economia globale rallenterà fino al terzo trimestre prima di avviarsi verso la ripresa negli ultimi tre mesi dell’anno sotto l’impulso delle misure che dovrebbe adottare la Cina per rilanciare la sua economia.”
In Borsa, il contesto di tensioni inflazionistiche e rallentamento economico giustifica l’adozione di un approccio difensivo. Potrebbero essere favorite le società capaci di espandere la propria attività preservando i margini durante la fase inflazionistica, ossia in grado di aumentare i prezzi di vendita a fronte di un aumento dei costi. Gli investitori potrebbero anche orientarsi verso i titoli meno sensibili alla congiuntura economica come le società che commercializzano beni e servizi essenziali (alimentari, igiene personale, salute…).
Parallelamente, l’aumento dei prezzi dell’energia potrebbe sostenere il settore energetico mentre le banche potrebbero beneficiare dell’aumento dei tassi di interesse. Inoltre, la Cina si conferma un mercato irrinunciabile a lungo termine mentre sono attese nuove misure per sostenere la seconda potenza economica mondiale.
In tale contesto, la gestione attiva[1] potrebbe offrire molte opportunità agli investitori. “Se il momento ideale per investire non è mai scontato, un contesto come quello che prevediamo può far emergere opportunità che bisogna saper intercettare. In qualità di investitori di lungo termine, il nostro orizzonte di investimento va ben oltre qualche mese”, ricorda Kevin Thozet, membro del Comitato di Investimento di Carmignac.
[1] La gestione attiva consiste nell’acquistare asset finanziari (azioni, obbligazioni, valute, ecc.) selezionando quelli che genereranno una performance migliore individuando il momento più opportuno per acquistarli. La gestione passiva cerca di replicare un indice di borsa.
Per scoprire le nostre strategie di investimento
[1] Fonte: OCSE
[2] La gestione attiva consiste nell’acquistare asset finanziari (azioni, obbligazioni, valute, ecc.) selezionando quelli che genereranno una performance migliore individuando il momento più opportuno per acquistarli. La gestione passiva cerca di replicare un indice di borsa.
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