Rassegna stampa – novembre 2022

Pubblicato il 30/11/2022 - Pietro Zanoni
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SgR sulle tematiche che influenzano maggiormente i mercati finanziari e le politiche d’investimento.

 

Alcuni scenari di mercato e le principali views di investimento

 

 

AMUNDI“La settimana dei mercati | Valutare con attenzione le opportunità di investimento - 28 novembre 2022”

Amundi, con la sua rassegna settimanale, ci porta all’attenzione dei seguenti fatti:

  • Gli utili societari sono migliori delle attese nel settore finanziario e della distribuzione
  • Si vedono segnali di allentamento delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali
  • C’è una preoccupazione per la possibilità di nuovi lockdown in Cina, ma questa situazione, dal punto di vista dei mercati, è stata controbilanciata dall’intervento della banca centrale cinese e dallo stanziamento di fondi per la stabilizzazione mercato immobiliare
  • È evidente il ribasso del prezzo del petrolio, che subisce le attese di una domanda in rallentamento

Al link AMUNDI il podcast completo.

 

 

T.RowePrice: “L'high yield è ben posizionato per affrontare una recessione

Secondo T.RowePrice il settore dell’high yield è in uno stato di salute migliore rispetto a prima delle flessioni passate. Questo fatto si fonda essenzialmente su tre punti fondamentali. Pongono l’attenzione sui seguenti aspetti:

  • La prossima recessione probabilmente sarà innescata dall'inflazione e non dal credito, pertanto gli emittenti high yield dovrebbero riuscire a superarla meglio che in passato.

Le principali ultime recessioni (a meno della crisi pandemica) sono state causate dai timori per l’affidabilità creditizia di alcuni asset. Quando invece la causa è stata l’inflazione, gli utili societari hanno subito danni minori

  • I bilanci societari si sono decisamente rafforzati dal 2020 e offrono agli emittenti high yield un'ulteriore protezione contro la recessione.

Soltanto l'1% del debito delle società high yield statunitensi ed europee dovrà essere rimborsato quest'anno, con un una porzione relativamente ridotta in scadenza nel 2023. Il grosso del "muro di scadenze" per gli emittenti high yield arriverà nel 2025 se non più tardi, a conferma che i bilanci sono in buona salute.

  • Il ciclo di default del credito nel 2020 è stato brutale, ma il segmento high yield ne è uscito molto più sano.

Adesso il tasso di default in quest'area del mercato è pari allo 0,84% negli Stati Uniti e allo 0,05% in Europa, rispetto al 30% toccato dalle imprese energetica nel 2020.

Al link T.RowePrice l’articolo completo di Michael Della Vedova (Portfolio Manager) e Stephen Marsh (Fixed Income Portfolio Specialist). 

 

 

KAIROS“LE ATTESE PER IL 2023. Quello su cui c’è accordo e quello su cui si diverge

Le attese di Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos, per il 2023 pongono dei dubbi sull’ottimismo eccessivo dell’opinione popolare che vede una diminuzione dell’inflazione già nel 2023 con una ripresa dell’economia nel 2024.

Prudenza anche sull’indebolimento del dollaro che vede opinioni discordanti nel dibattito pubblica: secondo Fugnoli il differenziale dei tassi sosterrà il dollaro ancora per qualche mese e il recupero dell’euro sarà frenato dal deterioramento strutturale delle ragioni di scambio dell’Europa, area ormai in disavanzo sul lato delle partite correnti.

Sui tassi, dice Fugnoli, le previsioni saranno più complesse in quanto sono legati all’inflazione (una diminuzione dell’inflazione fa pensare a tassi più bassi) e alla crescita dell’economia (inflazione più bassa, in presenza di aumenti salariali sopra la media, aumenta il potere d’acquisto dei consumatori e sostiene la domanda e la crescita). Ritiene quindi eccessivo l’ottimismo che vedrà una rapida discesa dei tassi.

Per quanto riguarda il mercato e le Borse viene evidenziato il trade off tra la volontà di anticipare il ciclo economico positivo e l’azione delle banche centrali che cercano di smussare questo trend per contenere l’inflazione.

Al link KAIROS il video completo.

 

 

ANIMA: “LA VIEW DI ANIMA

Le aspettative di Anima, sul fatto che i mercati azionari potessero attraversare una fase più costruttiva, si è rivelata corretta.

Anima a ottobre riteneva possibile che emergessero evidenze di picco dell'inflazione e dell'aggressività delle banche centrali, e si intensificassero le speculazioni su un ammorbidimento della Zero-Covid-Policy (ZCP) in Cina o una de-escalation del conflitto russo-ucraino al G20 di Bali.

A novembre diverse banche centrali hanno sorpreso con interventi o dichiarazioni più accomodanti delle attese: in Australia, Canada e Norvegia i tassi ufficiali sono stati alzati meno del previsto; la Bank of England ha segnalato che la stretta monetaria prezzata dai mercati è eccessiva e la BCE ha manifestato una sensibilità molto più spiccata sul tema del rallentamento della crescita (la Federal Reserve mantiene una retorica aggressiva, ma il rallentamento del ritmo dei rialzi che ha anticipato rappresenta comunque una discontinuità importante). Per quanto riguarda la Cina, il nuovo Comitato Permanente del Partito Comunista presieduto da Xi Jinping ha ribadito la necessità di aderire alla ZCP, ma ha segnalato nello stesso tempo l'opportunità di adottare un approccio più mirato, per evitare danni eccessivi all'economia. Sul fronte dei dati, il report sull'inflazione statunitense relativo al mese di ottobre ha sorpreso nettamente al ribasso: la crescita annua dei prezzi è rallentata da 8,2% a 7,7% (minimo da gennaio), a fronte di attese di 7,9%.

La view di Anima si conferma neutrale, con bias tattico positivo:

  • A livello di stili e settori, l'approccio è diventato molto più bilanciato, con un calo dell'esposizione alle utilities europee e acquisti selezionati su titoli growth e long-duration;
  • Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, l'orientamento è speculare a quello indicato per l'asset class azionaria;
  • Nel mondo del credito, permane la preferenza per il comparto Investment-Grade;
  • Con riferimento ai mercati valutari, infine, il dollaro è stato recentemente penalizzato dall'aumento della propensione al rischio e dalla revisione al ribasso delle aspettative sulla politica monetaria statunitense.

Al link ANIMA l’articolo completo.

 

 

PICTET: “Tutti gli uomini del presidente: investire nella Cina di Xi Jinping

Dopo anni di intenso sviluppo e crescita, la Cina si trova a un bivio: da una parte abbiamo tolleranza zero per il COVID, strette normative su grandi società ad alta redditività e controllo inefficace del mercato immobiliare in difficoltà, con Xi Jinping che tenta di tirare il freno alla crescita dell’economia cinese, con il fine ultimo di ridurre disuguaglianze sociali e ricchezza effettiva; d’altra parte abbiamo degli investitori che cercano di sfruttare le vere potenzialità di questo paese: tecnologia, informatica, energia, medicina e infrastrutture.

Secondo PICTET, la strada più sensata per gli investitori potrebbe essere quella di allineare le proprie partecipazioni alle priorità a lungo termine del governo cinese. Si ritiene che la Cina sia troppo estesa e troppo profondamente radicata nel sistema economico e finanziario globale per poter essere ignorata. In pratica, si tratterebbe di allocale il capitale nelle società che operano in quelli che Pechino considera settori strategici. In cima alla lista si trova il settore dell'energia pulita, il cui sviluppo è considerato prioritario dal governo. Gli analisti prevedono che, nei prossimi anni, la crescita degli utili tra le aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili supererà di gran lunga quella della maggior parte delle altre aziende. È inoltre significativo il fatto che il presidente Xi abbia utilizzato il Congresso del Partito Comunista per ribadire l'impegno della Cina a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2060.

Un altro settore che, secondo PICTET, ha un buon potenziale di investimento è la medicina, con 4,7 milioni di ingegneri nuovi ogni anno nel paese che possono essere inseriti nello sviluppo di tecnologie complesse, come la biotecnologia, le scienze biologiche e la chirurgia robotica.

Stando alla view della SgR, ciò però non riduce il problema degli investimenti in Cina:

  • questo cambiamento delle priorità e dell'approccio del governo potrebbe comportare l'inclusione di un premio di rischio politico più elevato, almeno nel breve termine, ma probabilmente anche nel lungo
  • da quando Xi è al potere, la Cina ha ridotto di circa tre quarti il numero delle statistiche economiche pubblicate, il che rende necessario che gli investitori abbiano una comprensione molto più approfondita della politica cinese

Quali opportunità sfruttare?

Al link PICTET l’articolo completo scritto da Lan Wang Simond, Senior Investment Manager.

 

 

ALGEBRIS: “Global credit Bullets

Algebris pone l’evidenza su due aspetti fondamentali:

  • Le quotazioni sul petrolio sono di nuovo in fibrillazione: il petrolio è tornato ad essere nuovamente volatile. L’incertezza sull’entità della riduzione dell’offerta e sulla riapertura della Cina sono state le principali cause di questa volatilità, con il susseguirsi di varie notizie che hanno influenzato pesantemente i prezzi. Si evidenzia come la diminuzione del prezzo del petrolio sia un fattore chiave per il rallentamento dell’inflazione.
  • L’inflazione europea è perlomeno in ripiegamento: Algebris prevede che l’inflazione scenderà al 10,5%, con un calo di circa 20 punti base rispetto alla scorsa rilevazione, grazie al calo delle materie prime, tra cui il gas naturale, che ad oggi si è ridotto del 60% rispetto al periodo estivo. L’inflazione core si dimostrerà più rigida e rimarrà stabile al 5% nel dato di novembre, in quanto gli effetti collaterali degli elevati prezzi energetici si protrarranno più a lungo. Ritiene, inoltre, che l’inflazione continuerà a scendere nel primo trimestre del prossimo anno, raggiungendo l’8% per quanto riguarda quella complessiva e il 4% per quella core, entro l’estate 2023.

Al link ALGEBRIS l’articolo completo.

 


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Da Pietro Zanoni Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.