MARKETS UPDATE - dicembre 2022

Pubblicato il 05/01/2023 - Pietro Zanoni
Quale è stato l’andamento dei mercati e delle principali variabili macroeconomiche a dicembre 2022?

Mercato Azionario: geografico YTD

 

 

Mercato Azionario: geografico mensile (MTD)

 

 

Mercato Azionario: dati

 

 

I principali indici a livello mondiale, a disposizione su Quantalys, ci forniscono una panoramica dell’andamento dei mercati.

Performance positive a livello mensile si registrano nei mercati europei relativi ai paesi emergenti (MSCI Emerging Markets Europe +3,14%) che stanno cercando di risalire in carreggiata dopo il terribile crollo di inizio anno dovuto all’invasione russa in Ucraina, che ha fatto registrare uno storico -69,42% con una perdita massima nell’anno (Max Drowdown annuo) pari a -77,40%.

È possibile notare il modo in cui il mercato azionario cinese si sia ripreso (+2,34%), a seguito delle politiche della PBOC (Banca Centrale della Repubblica Popolare Cinese), diametralmente opposte rispetto al resto del mondo. La decisione è stata quella di tagliare nuovamente di 25 punti base (0,25%) il coefficiente di riserva obbligatorio, ossia la percentuale di riserve che una banca privata deve obbligatoriamente tenere depositate presso la banca centrale. Dopo il primo taglio di aprile (sempre di 25 punti base), l’ulteriore manovra ha sbloccato un ammontare di circa 70 miliardi di dollari USA di liquidità in più per l’economia. Questa misura è operativa dal 5 dicembre. Un ulteriore fattore che potrebbe aver causato un atto di fiducia nel mercato cinese nei primi giorni di dicembre potrebbe essere il segnale di un’apertura rispetto alla politica Zero-Covid. Nonostante un primo allentamento delle restrizioni che ha fatto ben sperare facendo volare i mercati per tutto novembre e l’inizio di dicembre, stiamo ora assistendo all’inizio di una fase stazionaria causata del peggioramento della situazione pandemica, che potrebbe sfociare in un cambio di rotta.

Rimane da sottolineare come la situazione inflazionistica in Cina sia molto più stabile rispetto alle impennate di prezzo occidentali. Ciò permette alle banche centrali di avere un più ampio margine di manovra rispetto alla BCE e alla FED. Nonostante ciò, in Europa e negli Stati Uniti si sta registrando il probabile inizio dell’inversione di tendenza. Una stabilizzazione dei prezzi fa ben sperare.

Risultato negativo per i paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina, rappresentati dall’indice MSCI BRIC) che si posizionano al terzo posto con un -1,58% nel mese di dicembre (-14,96% su base annua).

Nella nostra analisi l’Italia si posiziona al settimo posto, con un -3,67% fatto registrare dal FTSE MIB, lasciandoci pochi regali sotto l’albero di Natale. Un inizio mese in positivo aveva fatto ben sperare gli investitori, ma a metà mese l’aumento dei tassi dello 0,50% da parte di Fed e BCE ha portato in rosso il listino italiano, aprendo ancora di più la forbice dello spread BTP-BUND 10 anni.

L’azionario americano, rappresentato dallo Standard & Poor’s 500 (S&P 500 -8,36%) si trova invece in coda alla classifica, mercato che sconta già le aspettative future sui tassi.

Sull’anno le performance azionarie sono tutte negative.

Possiamo citare gli indici che si sono comportati “meno peggio”: sul gradino più basso del podio troviamo i paesi dell’area euro rappresentati dall’indice MSCI EMU (-12,53%), medaglia d’argento per i paesi europei con -9,58% dell’MSCI Europe e al primo posto, i paesi del Pacifico (MSCI Pacific, -7,74%).

Grazie al grafico rischio rendimento presente sulla piattaforma Quantalys possiamo notare in modo più evidente come i paesi emergenti europei si pongano come outliers di questa classifica.

 

 

Mercato Obbligazionario: YTD

 

 

Mercato Obbligazionario: MTD

 

 

Mercato Obbligazionario: dati

 

 

L’assestarsi della crescita dell’inflazione (crescita al di sotto delle aspettative degli analisti) fa ben sperare i mercati. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve (Banca Centrale USA), ha continuato il processo di aumento dei tassi con un +0,5% il 14 dicembre portando il tasso ufficiale della FED a 4,50% dopo quattro aumenti di +0,75% nei mesi precedenti. Questo potrebbe segnare l’inizio del cambio di rotta nel braccio di ferro contro l’inflazione. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha seguito il collega Powell il giorno successivo, portando il tasso di riferimento dal 2% al 2,50%.

Sia la Yield Curve (struttura per scadenza dei tassi, che rappresenta come variano i rendimenti dei titoli di stato di un paese in funzione della scadenza di tali titoli) americana, sia quella dei principali paesi europei segnano un aumento rispetto ai dati del mese precedente.

Da un lato abbiamo un maggior costo di nuovo debito per i vari paesi, in quanto il rendimento di tali titoli per i nuovi sottoscrittori sarà maggiore rispetto a prima.

Dall’altro lato, coloro che hanno già obbligazioni governative in portafoglio, comprate quando ancora i rendimenti a scadenza erano più bassi rispetto alla situazione odierna, saranno soggetti a una perdita di valore. Questa riduzione della domanda di tali titoli già presenti sul mercato è implicita nel fatto che i rendimenti delle nuove obbligazioni governative che verranno emesse saranno superiori al rendimento promesso dai titoli già in portafoglio degli investitori.

Vediamo, infatti, come i maggiori indici obbligazionari abbiamo fatto registrare performance negative nel mese preso in considerazione.

Rimane crescente il trend dell’Euribor (tasso interbancario di riferimento comunicato giornalmente dalla European Money Markets Institute, di fondamentale importanza per l’indicizzazione di molti contratti, tra i quali mutui a tasso variabile) con un leggero smorzamento della crescita dell’Euribor a 6 e 12 mesi. L’Euribor a 3 mesi all’inizio del mese di dicembre ha rotto la soglia psicologica del 2% raggiungendo per ora un livello pari allo 2,13%.

Dalla piattaforma Quantalys, possiamo notare come non tutti gli indici obbligazionari abbiano un’elevata correlazione, sintomo della differenza dei mercati che rappresentano.

 

 

Ad esempio è possibile notare come l’Euro High Yield sia correlato negativamente (-0,03), anche se di poco, con l’US Broad Market.

 

Mercato Obbligazionario con inflazione: dati

 

Possiamo, inoltre, analizzare separatamente gli indicatori obbligazionari che seguono l’andamento dell’inflazione. Notiamo come, a causa dell’aumento dei tassi e della conseguente aspettativa di riduzione dell’inflazione futura, gli indicizzati abbiano fatto peggio dei prodotti non indicizzati.

 

Mercato Azionario Settoriale YTD

 

 

Mercato Azionario Settoriale MTD

 

 

Mercato Azionario Settoriale: dati

 

 

Solo performance negative a livello mensile per l’azionario settoriale.

In testa le Utilities con l’indice MSCI World Utilities che ha fatto registrare una performance su base mensile pari a -2,56% (+1,59% annuale). Nell’arco temporale di un anno il primo della classe è stato il comparto dell’Energia con un +55,73% con l’indice, MSCI World Energy. Come si evince dai dati, il peggiore a livello annuale è stato il settore delle Telecomunicazioni.

La precedente tabella può essere meglio interpretata dal seguente grafico presente in Quantalys che esplicita, in maniera più comprensibile, il rapporto tra rischi e rendimenti dei settori dall’inizio dell’anno.

 

 

Considerando lo Sharpe Ratio (l’indicatore che esprime l’extra-rendimento rispetto al risk-free per unità di rischio) si ottiene nuovamente che il comparto energetico è in testa sul podio. In seconda posizione troviamo il settore Biotechnology con uno Sharpe Ratio pari a 0,87. Il peggior settore in termini di efficienza tra quelli considerati risulta essere World Telecom con uno Sharpe Ratio del -1,57.

 

* La metodologia utilizzata per l'elaborazione dei dati è interna a Quantalys. I calcoli sono aggiornati al 31 dicembre 2022

© Quantalys. Tutti i diritti riservati. Le informazioni contenute nel presente documento sono di proprietà di Quantalys; non è consentito copiarle e/o distribuirle; non se ne garantisce l’accuratezza, la completezza, l’aggiornamento e la tempestività. Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente indicativo, non costituiscono offerta al pubblico di prodotti finanziari e non possono, quindi, essere intese come consulenza, raccomandazione o sollecitazione all’investimento.  Quantalys non si assume alcuna responsabilità per le eventuali conseguenze derivanti da decisioni assunte o iniziative intraprese sulla base delle informazioni riportate nel presente documento.

Da Pietro Zanoni Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.