Markets Update - gennaio 2025

Pubblicato il 07/02/2025 - Marco Chinaia
Il punto di Quantalys sui mercati: dall'insediamento dell'amministrazione Trump al recupero del gap tra Borse europee e Wall Street.

Mercato azionario Zone geografiche

Inizio d’anno dal clima generalmente positivo per i mercati azionari, che hanno continuato il loro trend di crescita, senza particolari elementi e notizie negative, ma con alcune sorprese. A gennaio le Borse del Vecchio Continente: MSCI Europe (+6,5%) ed Euro Stoxx 50 (+8,0%) hanno fatto meglio di Wall Street: S&P 500 (+2,7%), un evento che negli ultimi anni è stato più unico che raro. A pesare sui listini americani sono state, oltre alla notizia del rilascio di un nuovo sistema AI cinese (Deep Seek), le alte valutazioni e l’approccio di politica monetaria della Fed, più prudente rispetto alla Bce.

 

Mercato azionario Paesi

Nonostante gennaio sia stato il mese dell’insediamento dell’amministrazione Trump (driver favorevole per le borse) e dell’uscita di dati positivi e sotto le attese per l’inflazione, gli indici americani hanno arrancato rispetto alle principali economie europee, grazie ad alcune prese di profitto sui listini tech, che ha liberato flussi verso la old economy europea.

L’indice MSCI Italy ha registrato un aumento del 7,6%, spinto dal comparto bancario e dal settore industriale, mentre l’indice MSCI Germany ha registrato un aumento dell’8,9%, supportato dalla discesa dell’inflazione e dal buon momento del settore industriale e dei titoli ad alto rendimento. In generale, per l’Europa iniziano a scorgere finalmente alcuni dati macro e sulla crescita positivi. Positivi anche i paesi emergenti con segni più per l’MSCI Japan (+1,2%) e per l’MSCI China (+0,5%), quest’ultimo frenato in chiusura dalla notizia dell’annuncio dell’imposizione di tariffe del 10% verso l’export cinese. Proprio questa notizia, arrivata in chiusura del mese lascia parecchi interrogativi ai mercati, dati i potenziali effetti negativi sul commercio globale, oltre che sulla crescita sull’inflazione.

 

Mercato azionario Settori

Gennaio ha portato ad un marcato shift settoriale, dettato principalmente dal forte condizionamento derivante dai primi esiti delle trimestrali e dalle notizie provenienti dalla Cina sui nuovi sistemi di intelligenza artificiale a basso costo.

Da questo, l’unico settore in calo è stato quello tecnologico (-2,0%), gravato dalla reazione molto negativa di Nvidia, non del tutto recuperata (-16% in un solo giorno) e dalla reazione alla pubblicazione delle trimestrali di alcune big, tra cui Microsoft, Google e Tesla. Non tutti i ciclici hanno espresso tendenze negative, come il settore delle telecomunicazioni (+8,6%) e i finanziari (+7,1%). Tonici anche alcuni difensivi, rimasti piuttosto in posizione arretrata durante l’ultimo anno, come: salute (+7,1%), materiali (+6,0%) e il settore industriale (+5,1%), sospinto dalle attese di crescita per l’economia americana. Il calo del prezzo del petrolio e l’andamento pluridirezionale dei rendimenti, in salita per larga parte del mese e in discesa nelle battute finali, influenza l’andamento dei settori più tradizionali, come: energy (+4,4%) e utilities (+2,9%). Poco mossi i consumi primari (+2,6%).

 

Mercato azionario Stili

Il contesto favorevole di fine 2024 per le small cap dettato dal ciclo economico in atto e dalle politiche distensive americane ha continuato a sostenere le aziende a piccola capitalizzazione anche durante il mese di gennaio: MSCI World small cap (+3,1%), MSCI USA small cap (+3,2%) e MSCI Europe small cap (+4,0%).

Le migliori performance sono state però registrate dalle grandi capitalizzazioni. Si può notare infatti, come titoli value e growth abbiano registrato upside maggiori e come i titoli value abbiano registrato (Europa esclusa) upside maggiori rispetto agli stili di investimento caratterizzati da crescita e redditività, come il comparto growth. Il tutto avvenuto nonostante dati positivi su inflazione e crescita economica, che dovrebbero costruire terreno favorevole per le aziende ad alto potenziale di crescita. Gli indici value: MSCI World value (+4,1%) e MSCI USA value (+6,2%) hanno ottenuto risultati maggiori rispetto agli indici growth: MSCI World growth (+2,2%) e MSCI USA growth (+1,4%), zavorrati dal comparto tech, nonostante il timido recupero verso la fine del mese.

 

Mercato obbligazionario Zone Geografiche

Gennaio è stato un mese importante per le decisioni di politica monetaria delle Banche Centrali, nulla è andato oltre le già scontate attese. Ciò che ha fatto notizia e ha mosso i mercati obbligazionari è stato il tono prudente di Powell in tema di allentamento monetario, che di fatto, oltre a mettere uno stop alla stagione dei tagli dei tassi ha ammonito la posizione restrittiva e attendista, dato che l’inflazione non ha fatto ulteriori passi in tema di riduzione e il mercato del lavoro resta solido. Dall’altra parte dell’oceano invece, i tagli proseguono. Questo ha portato ad una traiettoria dei tassi in discesa verso fine mese, dopo la salita durante la prima parte di gennaio e un mercato sia governativo che lato corporate in sostanziale parità. Il comparto high yield, complice la buona propensione al rischio ha registrato i rialzi maggiori.

 

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Da Marco Chinaia - Financial Analyst Quantalys Italia Harvest Group.