I primi progressi nei negoziati sui dazi con Regno Unito, Cina e India hanno contribuito a calmare alcune turbolenze del mercato ma, con il panorama commerciale globale ancora in evoluzione e la crescita in rallentamento negli Stati Uniti, gli investitori dovrebbero prepararsi a ulteriori episodi di volatilità.
“Mi aspetto un'ingente turbolenza nei mercati azionari nei prossimi mesi, perché molte società sono bloccate in attesa di maggiore chiarezza sulla direzione che prenderà il commercio globale”, afferma Cheryl Frank, gestore di portafogli azionari. “Man mano che il nuovo panorama commerciale diventerà più chiaro, però, i mercati dovrebbero stabilizzarsi, facendo emergere nuove opportunità di investimento.”
La storia non si ripete, ma spesso fa rima
Gli investitori possono trarre conforto ricordando che i mercati hanno già affrontato in passato volatilità causata dai dazi. Nel 2018, durante il primo mandato del Presidente Trump, una serie di nuovi dazi contro la Cina ha scatenato una guerra commerciale che ha sconvolto i mercati e dominato i titoli dei giornali, proprio come sta accadendo oggi. L'indice S&P 500 ha reagito con un calo del 4,4% nell'arco dell'anno. Tuttavia, grazie agli accordi commerciali raggiunti dall'amministrazione e alla stabilità dei consumi, l'indice ha registrato una forte ripresa nel 2019, con un aumento del 31,5%.
Durante il primo mandato di Trump i mercati si sono ripresi dall’incertezza commerciale
I risultati passati non sono indicativi della performance futura.
Fonti: Capital Group, Bureau of Labor Statistics, Peterson Institute for International Economics, Standard & Poor's. Il valore dell'investimento nell'S&P 500 riflette il rendimento complessivo dell'indice nel periodo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2025. Dati al 10 marzo 2025.
Naturalmente, i risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. L'economia globale è molto diversa da quella del 2018 e oggi la guerra commerciale ha dimensioni molto più vaste. Come ha scritto Mark Twain, tuttavia, “la storia non si ripete, ma spesso fa rima”, e qualsiasi ulteriore progresso nei negoziati potrebbe fornire un forte impulso alle azioni.
“Il primo mandato di Trump dimostra che i risultati possono variare notevolmente rispetto alle notizie iniziali”, afferma Martin Jacobs, gestore di portafogli azionari. “Essendo convinto che il mercato tenda a salire molto più che a scendere, non mi scoraggio per la volatilità di quest'anno. Considero lo squilibrio come un'opportunità per investire in grandi società e in tendenze di investimento pluriennali in cui credo, creando i portafogli che gestirò negli anni a venire. ”
Le multinazionali diventano multilocali
Come i mercati che hanno dimostrato resilienza, anche le società ben gestite sono state in grado di adattarsi alle circostanze più difficili. Le multinazionali, ad esempio, potrebbero sembrare tra le più vulnerabili alle attuali difficoltà commerciali. Al contrario, molte di esse sono ben posizionate per affrontarle, poiché hanno navigato per anni in acque commerciali agitate.
“Molte multinazionali stanno sviluppando un approccio ‘multilocale’ al business, avvicinandosi ai clienti nei Paesi in cui operano”, afferma Jody Jonsson, gestore di portafogli azionari.
Un esempio recente è quello del colosso industriale tedesco Siemens che ha aperto quest'anno uno stabilimento per la produzione di apparecchiature elettriche da 190 milioni di dollari a Fort Worth, in Texas. Le società statunitensi note per produrre all'estero stanno adottando lo stesso approccio. Apple ha recentemente annunciato che nei prossimi quattro anni investirà 500 miliardi di dollari in nuovi impianti di produzione negli Stati Uniti.
In tal modo aggirarno i dazi statunitensi. “Le multinazionali diversificate a livello globale hanno la flessibilità, le risorse e le competenze gestionali necessarie per competere in modo molto efficace, anche quando il terreno sotto i loro piedi è instabile”, spiega Jonsson.
Molte multinazionali hanno già trasferito parte della produzione negli Stati Uniti
Fonti: Capital Group, Redburn. Dati basati su stime aziendali interne relative alle vendite del 2023. Al 31 dicembre 2023.
Le multinazionali non sono le uniche che potrebbero beneficiare dell'attuale contesto. Anche alcune società nazionali potrebbero trovarsi in una posizione favorevole per superare l'attuale fase di incertezza. Ad esempio, il settore dei servizi di pubblica utilità, un tempo piuttosto statico, ha recentemente mostrato un nuovo potenziale di crescita. Inoltre, i servizi di pubblica utilità nazionali non sono soggetti a dazi e storicamente hanno garantito una certa stabilità durante le fasi di recessione dei mercati. “Una serie di tendenze, tra cui l'ampia adozione dei veicoli elettrici, la crescita dei data center e il ritorno di alcune attività produttive nel Paese, stanno determinando nella rete elettrica una crescita che non si vedeva da vent'anni”, afferma Frank.
Ad esempio, Constellation Energy, fornitore di energia nucleare, ha siglato a giugno un accordo con il colosso tecnologico Meta per fornire energia ai suoi data center in Illinois per i prossimi 20 anni. Analogamente, CenterPoint Energy, fornitore di energia elettrica e gas naturale, sta registrando un aumento della domanda dei suoi servizi grazie alla crescita demografica in Texas e alla costruzione di nuovi data center.
Frank, che prevede che la leadership di mercato si estenderà oltre i colossi tecnologici statunitensi che hanno dominato i rendimenti di mercato fino al 2024, è anche alla ricerca di opportunità di investimento in alcune società finanziarie, industriali e della difesa che potrebbero beneficiare di una serie di fattori favorevoli in via di sviluppo.
Nuovi catalizzatori di crescita al di fuori degli Stati Uniti
Proprio come le aziende hanno cercato di adattarsi a un assetto globale in evoluzione, così hanno fatto i governi. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato a marzo che questo è un momento in cui l'Europa deve fare “whatever it takes”, mentre la Germania, nota per la sua austerità fiscale, ha annunciato ampi stimoli fiscali incentrati sulla difesa e sul potenziamento delle infrastrutture.
“In Europa c'è una maggiore consapevolezza della necessità di essere autosufficienti in materia di difesa”, spiega Samir Parekh, gestore di portafogli azionari. “Ciò dovrebbe avere ripercussioni positive per molte aziende.”
Ci vorrà del tempo prima che gli stimoli vengano attuati, ma rappresentano una potenziale opportunità di crescita per le società legate alla difesa, ai materiali da costruzione e alle infrastrutture. Inoltre, il contesto normativo potrebbe diventare più favorevole agli investimenti e aperto al cambiamento, dato che i leader europei cercano di stimolare la crescita.
In Giappone e Corea del Sud sono state avviate riforme aziendali e in Cina si registrano segnali di stabilizzazione. Grazie anche all'indebolimento del dollaro statunitense, i titoli non statunitensi hanno registrato un 2025 positivo. Al 5 giugno gli indici MSCI Europe, MSCI EAFE ed MSCI ACWI ex USA hanno superato l'indice S&P 500.
Le azioni non statunitensi sono ora in testa
Fonti: MSCI, RIMES, S&P Global. Dati al 5 giugno 2025.
La sicurezza potrebbe essere un tema ricorrente
Mentre gli Stati Uniti e altre nazioni ridefiniscono le relazioni commerciali e le alleanze politiche, i governi di tutto il mondo stanno adottando misure per dare priorità alla sicurezza, a partire dalla difesa nazionale. La Germania ha rivelato che l'aumento della spesa fiscale include un budget più consistente per la difesa. Nel dicembre 2024 il governo giapponese ha approvato un aumento del 9,4% del budget per la difesa.
“La spinta alla sicurezza va oltre la difesa e si estende alla necessità di fonti energetiche affidabili nonché di infrastrutture e catene di approvvigionamento stabili”, afferma Parekh.
Sia gli Stati Uniti che l'Europa cercano di espandere le fonti di energia tradizionale, oltre a perseguire lo sviluppo dell'energia nucleare e di altre alternative. Insieme a questi obiettivi, l'attenzione alla sicurezza delle catene di approvvigionamento e delle infrastrutture potrebbe rappresentare un'opportunità di crescita per il settore industriale. Ad esempio, colossi globali come Mitsubishi Heavy Industries in Giappone, Siemens Energy in Germania e GE Vernova negli Stati Uniti offrono prodotti in queste categorie, tra cui la produzione di energia, la modernizzazione della rete elettrica, i sistemi di difesa e la sicurezza informatica.
Timori per la difesa in primo piano
Fonti: Capital Group, FactSet. Le società indicate sono tra le maggiori componenti dei rispettivi sottosettori nell'indice MSCI All Country World e sono riportate a titolo esemplificativo di potenziali beneficiari degli investimenti nelle varie applicazioni di sicurezza elencate. Al 20 maggio 2025.
Posizionare i portafogli per rendimenti futuri
Il contesto di investimento è cambiato notevolmente dall'inizio dell'anno, quando i mercati riflettevano l'euforia seguita alle elezioni presidenziali statunitensi e i colossi tecnologici statunitensi focalizzati sull'intelligenza artificiale generavano la maggior parte dei rendimenti di mercato. Nei mesi successivi, i rischi per l'economia e i mercati sono aumentati, ma le opportunità si stanno ampliando. Secondo Frank, per gli investitori a lungo termine sarà importante cercare equilibrio nei portafogli e mantenere flessibilità.
“Quest'anno è fondamentale rimanere agili”, afferma. “In periodi di turbolenza, i mercati tendono a penalizzare sia le società redditizie che quelle che affrontano difficoltà. Quindi, molte società saranno oggetto di disinvestimenti. Coglierò queste opportunità per cercare di determinare dove potrebbe risiedere valore a lungo termine, il che potrebbe contribuire a gettare le basi per un forte potenziale di rendimento negli anni a venire.”
Per quanto turbolenti siano stati i mercati quest'anno, la situazione era molto più grave durante la pandemia da COVID, quando settori come quello dei viaggi e della ristorazione non apparivano investibili. Da allora, molte di queste società si sono riprese. “Affrontare periodi difficili può essere snervante”, afferma Frank. “Ma il nostro compito come gestori attivi è quello di essere preparati e agire con convinzione quando si presentano opportunità a lungo termine.”
Leggi l'articolo completo sul sito Capital Ideas di Capital Group.
Cheryl Frank è gestore di portafogli azionari con 27 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un MBA a Stanford e un diploma di laurea ad Harvard.
Martin Jacobs è gestore di portafogli azionari con 37 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un MBA a Wharton e un diploma di laurea presso la University of Southern California. Jacobs è titolare CFA e membro del CFA Institute.
Jody Jonsson è vicepresidente di Capital Group, presidente di Capital Research and Management Company e gestore di portafogli azionari. Ha maturato 38 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un MBA a Stanford e un diploma di laurea in economia ad Harvard.
Samir Parekh è gestore di portafogli azionari e coordinatore della ricerca globale con 23 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un diploma post-laurea in amministrazione aziendale (equivalente a un MBA) presso l'Indian Institute of Management di Ahmedabad e una laurea presso il Sydenham College dell'Università di Bombay. Ha ottenuto anche il titolo di Chartered Financial Analyst®.
