Capital Group: Previsioni obbligazionarie
Pubblicato il 28/06/2025 - Capital International Management Company SARLIl mercato obbligazionario dovrebbe offrire agli investitori un potenziale reddito interessante e una relativa stabilità, qualora i mercati azionari dovessero registrare un calo nella seconda metà dell'anno. Alla luce del rallentamento della crescita economica statunitense e del raffreddamento dell'inflazione, le obbligazioni dovrebbero garantire agli investitori un andamento più regolare a fronte dell'elevata incertezza sulle politiche commerciali e migratorie degli Stati Uniti, dell'aumento dell'indebitamento e dell'aggravarsi dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
“Le condizioni economiche sono stabili ma in fase di rallentamento, con i mercati del lavoro e i consumi in graduale decelerazione”, afferma Chitrang Purani, gestore di portafogli obbligazionari. “L'incertezza sui livelli dei dazi, nonché i tempi necessari per raggiungere questi accordi, continueranno a pesare sul sentiment delle imprese e dei consumatori. Ciò potrebbe anche avere un impatto negativo sui dati economici nella seconda metà dell'anno.”
Gli investitori riducono le aspettative sui tagli dei tassi
Fonti: Capital Group, Bloomberg Index Services Ltd., Federal Reserve statunitense. Il tasso target dei Fed Fund rispecchia il limite superiore della fascia target del Federal Open Markets Committee (FOMC) per i prestiti overnight tra le banche statunitensi. Al 18 giugno 2025.
Per Purani è importante costruire un portafoglio obbligazionario che bilanci la ricerca del rendimento con la riduzione al minimo dell'esposizione all'elevata volatilità del mercato. “Attualmente preferisco un orientamento verso la qualità delle esposizioni creditizie in tutti i settori obbligazionari e gli emittenti, poiché gli investimenti più rischiosi non offrono un rendimento adeguato. Il mercato ha scontato prospettive estremamente ottimistiche e, sebbene la recessione non sia il mio scenario di base, è fondamentale che i portafogli obbligazionari fungano da elementi di stabilizzazione in caso di volatilità.”
Nel frattempo, i rischi di inflazione continuano ad affliggere i mercati e la Federal Reserve. Nella riunione di giugno 2025, la Fed ha prorogato la pausa sui tagli dei tassi e ha lasciato invariato l'intervallo target tra il 4,25% e il 4,50%. Le ultime proiezioni indicano che i tassi chiuderanno l'anno al 3,9%, il che suggerisce modesti tagli nel resto dell'anno.
Risvegliare il gigante che dorme
I movimenti nel mercato dei Treasury USA, in rapida crescita e del valore di 28.000 miliardi di dollari, sono diventati un punto critico per i responsabili politici e gli investitori.
I rendimenti dei Treasury a 10 anni, probabilmente il tasso di interesse più importante al mondo, hanno raggiunto il 4,39% il 18 giugno 2025, rispetto al 4% di inizio aprile. L'aumento è dovuto al calo dei rendimenti dei Treasury a più breve scadenza, che ha irripidito la curva dei rendimenti.
Con l'inizio della correzione dei mercati azionari, le obbligazioni hanno fornito protezione
I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri. Fonte: Bloomberg. Dati all'8 aprile 2025. Con correzione si intende una flessione del prezzo pari o superiori al 10% (senza reinvestimento dei dividendi) nell'Indice S&P 500 con una ripresa di almeno il 75%.
“Gli investitori stanno cercando di bilanciare i timori di un aumento dell'inflazione e di una potenziale recessione, entrambi derivanti da una politica tariffaria in continua evoluzione”, afferma Tim Ng, gestore di portafogli obbligazionari. Anche le aspettative di un aumento del deficit di bilancio federale statunitense, a fronte dei potenziali tagli fiscali e di altri piani di spesa, contribuiscono a mantenere elevati i rendimenti a lungo termine.
“In diversi scenari, la curva potrebbe irripidirsi ulteriormente”, spiega Ng, che mantiene una posizione flessibile alla luce delle recenti oscillazioni del mercato. “Sebbene il peggio dell'incertezza sulla politica commerciale possa essere ormai alle spalle, voglio essere pronto a sfruttare eventuali cambiamenti significativi nelle valutazioni.”
Gli investitori contano sulle obbligazioni per compensare le oscillazioni dei mercati azionari. È esattamente ciò che è accaduto durante la volatilità dei mercati azionari indotta dalle politiche monetarie. Nello specifico, quando l'indice S&P 500 è sceso del 18,7% dal massimo storico raggiunto il 19 febbraio 2025 al minimo recente dell'8 aprile 2025, l'indice Bloomberg US Aggregate ha guadagnato l'1%. Il ritorno di questa relazione consolidata nel tempo, scomparsa nel 2022 durante la fase di rialzo dei tassi da parte della Fed, è fondamentale poiché le iniziative politiche di Trump aumentano il rischio di recessione. Nello specifico, se le condizioni economiche dovessero indebolirsi bruscamente, la Fed potrebbe abbassare i tassi di interesse oltre le aspettative e fornire supporto ai rendimenti obbligazionari, poiché i prezzi delle obbligazioni aumentano quando i rendimenti diminuiscono.
La svolta fiscale della Germania, realizzata attraverso nuovi impegni di spesa per le infrastrutture e la difesa, dovrebbe fornire un impulso significativo alla crescita dell'eurozona nel medio termine. Nel breve termine, tuttavia, l'incertezza commerciale rende più difficili le prospettive di crescita. Questo, insieme al rafforzamento dell'euro, dovrebbe pesare sull'inflazione nella regione, rendendo più facile per la Banca centrale europea (BCE) tagliare i tassi più rapidamente. A nostro avviso, la BCE tenderà a privilegiare un intervento più incisivo piuttosto che un approccio più cauto, al fine di attenuare le pressioni al rialzo sull'euro e ridurre al minimo la perdita di produzione derivante dall'aumento dei dazi.
L'irripidimento più marcato è stato registrato nei titoli di Stato giapponesi (JGB). Il sell-off è stato determinato dai timori di un aumento dell'offerta in un momento di debolezza della domanda, in un mercato in cui la Bank of Japan (BoJ) sta acquistando meno obbligazioni a lungo termine nell'ambito del suo piano di stretta quantitativa. Riteniamo che la dislocazione sia temporanea e prevediamo che la BoJ sospenderà l'aumento dei tassi e adotterà misure per affrontare lo squilibrio tra domanda e offerta.
Il credito cartolarizzato offre un potenziale reddito competitivo
In un contesto caratterizzato da probabili ondate di volatilità, l'esposizione agli asset cartolarizzati, compresi i titoli garantiti da ipoteche (MBS) emessi da agenzie, potrebbe giovare ai portafogli grazie alla loro qualità superiore nonché ai rendimenti nominali e agli spread interessanti rispetto al credito societario. L'attrattiva degli MBS emessi da agenzie è ulteriormente rafforzata dalla liquidità del settore e dalla relativa resilienza nelle flessioni passate.
Valutazioni interessanti per gli MBS a elevata cedola
Fonti: Capital Group, Bloomberg Index Services Ltd. Dati basati sullo stack di cedole dell'indice Bloomberg US Mortgage-Backed Securities. Lo spread nominale rappresenta lo spread a volatilità zero. Al 31 maggio 2025.
La selezione attiva delle cedole è un fattore importante nei portafogli ipotecari. Cedole elevate offrono interessanti opportunità di reddito con una bassa sensibilità ai tassi, anche se questi ultimi e la volatilità rimangono elevati. Al contrario, cedole basse, più diffuse nell'indice Bloomberg US Mortgage-Backed Securities, presentano una maggiore sensibilità ai tassi di interesse nonché spread e rendimenti nominali inferiori.
Anche molti settori del credito cartolarizzato sembrano interessanti, come le tranche senior dei titoli garantiti da crediti auto subprime. “I prestiti sottostanti hanno scadenze più brevi rispetto ai mutui ipotecari e negli ultimi dieci anni gli standard di concessione di credito sono diventati più rigorosi”, afferma Xavier Goss, gestore di portafogli obbligazionari.
Anche alcuni titoli garantiti da ipoteche commerciali, in particolare i segmenti più elevati nella struttura del capitale, offrono rendimenti elevati con valutazioni ragionevoli. Mentre alcuni immobili a uso ufficio continuano ad affrontare sfide nell'era post-COVID, gli immobili multifamiliari, i magazzini e altri segmenti del mercato presentano bilanci solidi, flussi di cassa costanti e una forte domanda.
Le obbligazioni corporate continuano a mostrare resilienza
I fondamentali societari solidi e i rendimenti interessanti dovrebbero aiutare le obbligazioni corporate investment grade (BBB/Baa e superiori) e high yield a superare i potenziali ostacoli alla crescita.
“Gli utili societari sono ragionevoli, anche se l'aumento dei costi e il calo del sentiment dei consumatori offuscano le prospettive economiche generali”, afferma Tom Chow, gestore di portafogli obbligazionari. “In periodi di calo delle aspettative di crescita, le entità consolidate con solidi parametri di credito, basso rischio di rifinanziamento e consistenti riserve di capitale possono superare meglio la tempesta”, spiega Chow.
Per quanto semplice possa sembrare, i rendimenti sono un indicatore dei rendimenti complessivi futuri. Ad esempio, se si considerano i rendimenti delle obbligazioni corporate investment grade (IG), in passato la correlazione tra il rendimento iniziale e il rendimento complessivo nei cinque anni successivi è stata estremamente elevata. Oggi, a seconda della qualità dell'emissione, i mercati obbligazionari offrono rendimenti compresi tra il 4% e l'8% in tutti i settori. Garantendosi questi rendimenti si ottiene un buon valore nel lungo termine.
Le obbligazioni high yield hanno messo a segno ingenti rendimenti ai livelli attuali di rendimento iniziale
Fonti: Bloomberg Index Services Ltd. Al 31 maggio 2025. I rendimenti medi forward a due e tre anni sono annualizzati.
Le società con attività non cicliche sono ancora in grado di migliorare il proprio profilo finanziario e ridurre il rischio di rifinanziamento. Ad esempio, tra le società con rating investment grade, alcune aziende farmaceutiche, come Amgen, stanno riducendo il proprio indebitamento a seguito delle recenti acquisizioni. Nel segmento high yield, la società di telecomunicazioni Charter Communications dispone di flussi di ricavi ricorrenti, mentre le società operanti nel settore della sicurezza e della difesa, tra cui Axon Enterprises, potrebbero risentire in misura minore del ciclo economico.
I rendimenti iniziali odierni per i settori a reddito più elevato, come il debito investment grade, high yield e dei mercati emergenti, offrono interessanti punti di ingresso per gli investitori a lungo termine. Anche se gli spread rispetto ai Treasury USA dovessero ampliarsi influenzando i prezzi, la componente di reddito dovrebbe contribuire a sostenere rendimenti positivi. Inoltre, i tagli dei tassi previsti dalla Federal Reserve nel corso dell'anno potrebbero favorire i rendimenti obbligazionari, in particolare quelli con scadenze più lunghe.
I default societari dovrebbero rimanere bassi rispetto alla media storica del 3% circa. “Molte società high yield hanno rifinanziato il debito in vista della volatilità indotta dai dazi, quindi il ‘maturity wall’ non è una preoccupazione grave e imminente”, aggiunge Chow.
È importante sottolineare che la qualità creditizia del mercato high yield ha evidenziato un sostanziale miglioramento nell'ultimo decennio. La coorte a rating più elevato nel segmento high yield è BB, che ora rappresenta oltre il 50% del mercato high yield statunitense.
Opportunità nei ME
Le revisioni al ribasso delle previsioni di crescita globale, il calo dei prezzi dell'energia e l'allentamento dell'inflazione core indicano un percorso di riduzione dei tassi di interesse nei mercati emergenti. Nel contempo, la modesta pressione al rialzo sul dollaro USA comporta che il canale di bilancio, che tradizionalmente spingeva le banche centrali dei mercati emergenti a mantenere una politica monetaria più restrittiva in contesti di avversione al rischio, è meno vincolante.
“Sebbene il potenziale aumento dell'avversione al rischio rimanga superiore alla norma a causa dell'incertezza della politica estera statunitense, i Paesi dei ME si trovano in una posizione relativamente solida per affrontare le sfide future, dati i fondamentali per lo più solidi e i fattori tecnici favorevoli”, secondo Kirstie Spence, gestore di portafogli obbligazionari.
Il calo della proprietà estera del debito in valuta locale dei ME, combinato con l'aumento della base di investitori nazionali nella maggior parte delle regioni, protegge dalla fuga di capitali, poiché gli investitori locali hanno spesso obiettivi e tempistiche diversi rispetto agli investitori esteri e sono generalmente una fonte di domanda più stabile.
Se assisteremo a un allontanamento più ampio dagli asset statunitensi, la partecipazione estera relativamente bassa nella maggior parte delle regioni dei ME indicherebbe la capacità di assorbire afflussi esteri.
Le obbligazioni si trovano in una posizione migliore per affrontare un mondo in evoluzione
L'economia statunitense ha dimostrato di essere resiliente nonostante l'inflazione ingente e i rendimenti elevati, che rimangono prossimi ai massimi pluridecennali, ma i negoziati commerciali e altre iniziative politiche complicano le prospettive economiche. Sebbene la maggior parte degli economisti e degli investitori non preveda una recessione, concordano sul fatto che la possibilità che si verifichi sia aumentata.
“La crescita rimane solida grazie al mercato del lavoro e agli utili societari in buona salute negli Stati Uniti, ma i rischi a breve termine per la crescita sembrano leggermente orientati al ribasso”, afferma Purani. “Nel lungo periodo, i cambiamenti nelle alleanze economiche e politiche globali potrebbero costringere modifiche nei tradizionali driver della crescita economica in tutte le regioni, aumentando la dispersione tra vincitori e vinti. Tale contesto favorisce il ruolo delle obbligazioni come elemento di stabilizzazione del portafoglio e mette in evidenza il potenziale valore della gestione attiva.”
Leggi l'articolo completo sul sito Capital Ideas di Capital Group.
Chitrang Purani è gestore di portafogli obbligazionari con 21 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un MBA presso l’Università di Chicago e una laurea presso la Northern Illinois University. Ha ottenuto anche il titolo di Chartered Financial Analyst®.
Timothy Ng è gestore di portafogli obbligazionari con 18 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito una laurea in informatica presso l'Università di Waterloo in Ontario.
Xavier Goss è gestore di portafogli azionari con 21 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito una laurea di primo livello presso Harvard. Ha ottenuto anche il titolo di Chartered Financial Analyst®.
Tom Chow è gestore di portafoglio obbligazionari con 36 anni di esperienza (al 31/12/2024). Ha conseguito una laurea di primo livello in analisi aziendale con specializzazione in economia presso la Indiana University.
Kirstie Spence è gestore di portafogli obbligazionari con 28 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2023). È Principal Investment Officer di Capital Group Emerging Markets Local Currency Debt LUX Fund e membro del Capital Group Management Committee. Ha conseguito una laurea di secondo livello con lode in lingua tedesca e relazioni internazionali presso la University of St. Andrews, in Scozia.
