Prospettive sui mercati azionari per il 1° trimestre 2025 e oltre

Pubblicato il 19/02/2025 - Capital International Management Company SARL

All’alba del 2025, quali sono i principali temi destinati a plasmare il panorama degli investimenti? Per aiutare gli investitori a esaminare le implicazioni per gli investimenti nei mercati azionari globali nel prossimo futuro e nel lungo periodo, abbiamo pubblicato il primo dei nostri report trimestrali Prospettive sull’azionario.

Nel complesso, i nostri professionisti degli investimenti prevedono che la crescita globale rimarrà ampiamente positiva, anche se a un ritmo più lento, con gli Stati Uniti che dovrebbero rappresentare una parte significativa.

Presteremo molta attenzione alle azioni intraprese dalla Federal Reserve (Fed) statunitense, che ha iniziato a ridurre il proprio tasso di riferimento nella seconda metà del 2024. In prospettiva futura, è probabile che la Fed valuterà con cura i dati in entrata sulle pressioni inflazionistiche e sulla debolezza del mercato del lavoro per orientare le proprie decisioni nel corso del 2025.

Anche altre banche centrali a livello globale hanno ridotto i tassi in seguito al rallentamento dell’inflazione. In Europa, l’economia dell’Eurozona continua a oscillare tra espansione e contrazione, con una crescita prevista di appena l’1% circa per il 2024.  Con il perdurare della guerra in Ucraina, gli elevati prezzi dell’energia e i legami con la fiacca economia cinese a pesare sulla regione, le società potrebbero guardare ai ricavi globali per ottenere rendimenti.

In risposta al prolungato rallentamento della Cina, il governo ha lanciato un pacchetto di misure di incentivazione per rilanciare la crescita economica, offrire sostegno al settore immobiliare e ripristinare la fiducia del mercato. Tuttavia, il pacchetto non è completo come le precedenti misure di stimolo e i mercati azionari hanno già visto sfumare parte dei guadagni iniziali. Ciò nonostante, gli investitori potrebbero essere rassicurati dal fatto che i rischi in Cina potrebbero iniziare ad attenuarsi nel corso del 2025.

Nel resto dell’Asia, mercati come l’India stanno beneficiando degli sforzi compiuti dalle multinazionali volti a diversificare le catene di approvvigionamento. Nel frattempo, l’aumento della domanda di semiconduttori e di altre tecnologie, trainata dal boom dell’intelligenza artificiale, sostiene la crescita di altre economie asiatiche.

È però l’economia statunitense a distinguersi sia per il miglioramento ciclico che per la resilienza strutturale. In generale, gli Stati Uniti traggono beneficio da una solida produttività, una spesa al consumo elevata e dal supporto fornito sia dalle spese in conto capitale sia dagli investimenti pubblici, destinati a proseguire nel 2025.

Nonostante le condizioni di fine ciclo economico, secondo Jared Franz, economista di Capital Group, ci sono validi motivi per ritenere che l’economia statunitense possa tornare a una fase di metà ciclo anziché finire in recessione.

Se gli Stati Uniti dovessero tornare a una fase intermedia, potremmo assistere a un ampliamento dei rendimenti di mercato. In caso di soft landing, in base all’analisi dei dati storici, le azioni statunitensi potrebbero registrare rendimenti interessanti generati da una gamma molto più ampia di settori.

Oltre ai fattori a sostegno delle società tipici della fase di metà ciclo, come la ripresa della domanda di credito e dell’occupazione, esiste anche la possibilità che la prossima amministrazione Trump possa alleggerire il contesto normativo a favore di banche e aziende del settore energetico e sanitario nonché aumentare la spesa per la difesa. Eppure, tra le priorità di Trump alcune potrebbero risultare favorevoli, altre sfavorevoli. Sul fronte positivo figurano le proposte di riduzione delle imposte, l’aumento della spesa per la difesa e la deregolamentazione. Altre politiche, invece, potrebbero creare difficoltà: ad esempio, i piani per i dazi potrebbero innescare conflitti commerciali prolungati con i principali partner commerciali e portare a un nuovo incremento dell’inflazione.

Mentre agli investitori giungono segnali contrastanti in merito alla crescita economica delle diverse aree geografiche, per i mercati azionari uno dei parametri più importanti sono gli utili societari. Su questo fronte, ci sono buone ragioni per essere ottimisti. Le previsioni sugli utili per il 2024 e il 2025 hanno continuato a registrare revisioni al rialzo nella maggior parte delle regioni, anche se in modo meno aggressivo rispetto alla fine del 2023.

Si prevede che gli interessanti progressi nel campo dell’intelligenza artificiale e delle biotecnologie creeranno nuove opportunità di crescita e innovazione al di là del settore tecnologico, mentre il passaggio in corso alle fonti di energia rinnovabili continua a convogliare ingenti capitali verso tecnologie alternative e pratiche sostenibili.

Questi sono solo alcuni degli argomenti trattati nel nostro report Prospettive sull’azionario per il primo trimestre 2025. Per saperne di più, scarica il report completo.

 

Da Capital International Management Company SARL .